Com’è cambiato negli anni il mio approccio alla mediazione immobiliare

La formula immobiliare TMRE offre dei vantaggi aggiuntivi ai clienti

TMRE, la società di consulenza immobiliare di parte alla quale mi dedico con anima e corpo ogni giorno, ha raggiunto quasi quattro anni di vita.

Ha imparato ben presto a stare in piedi da sola, a far fronte al contesto in cui si trova il mercato immobiliare in questi ultimi anni.

Ovvero in una situazione normativa e burocratica piena di spigoli, nella quale non importa quali siano le tue esigenze di venditore o acquirente; e servendosi della sola buona volontà si possono fare grossi errori dai quali è complicato tornare indietro.

Non ho potuto fare a meno di osservare che alcuni clienti, o persone che ancora non mi conoscono, mi fanno la seguente domanda:

«Luisa, ma tu fai ancora lo stesso lavoro di prima?»

Mi sembra uno spunto interessante da cui partire per raccontarti come è cambiato il mio approccio all’intermediazione immobiliare nel corso del tempo.

Posso dirti che ho iniziato la mia carriera nel settore oltre 30 anni fa, il giorno in cui ho varcato la soglia della mia prima agenzia.

Quindi sì, io tuttora lavoro nell’ambiente immobiliare, mi occupo di far vendere e acquistare degli immobili, con dei però.

Ho sempre lavorato con una forte motivazione e senso di responsabilità: fare la differenza in ogni compravendita con la mia competenza e inserire un aspetto umano dentro a quello professionale.

È giusto che una motivazione rimanga stabile nel tempo; viceversa, il metodo con cui la porti avanti può subire delle variazioni.

Il mio progetto ha gradualmente diversificato la sua forma man mano che imparavo a conoscere il mondo delle mediazioni immobiliari, che tra l’altro ho vissuto nel suo momento di esplosione, e anche a conoscere me stessa.

Complice forse la mia esperienza di vendita di case in Kenya e in Florida, nel 1998, sono arrivata a un momento in cui i meccanismi dell’agenzia immobiliare tradizionale hanno cominciato a starmi stretti.

Volevo che la mia attività facesse un upgrade.
Volevo che all’esterno si percepisse la differenza tra il fare questo lavoro e come lo si fa.

Non mi stava più bene il clima di rivalità tra agenti immobiliari, portato avanti perché ognuno si sentisse certo di incassare le provvigioni dalle due parti dell’accordo.

Inoltre, pensavo che con l’intermediazione tradizionale i clienti non fossero abbastanza tutelati.

Ti faccio un esempio:
anche se il mediatore ha il dovere di informarsi sulle regolarità tecniche, urbanistiche e amministrative dell’immobile, la maggior parte degli agenti non lo fa in modo approfondito.
Perciò si moltiplica il rischio di incappare in qualche problema; questione che inevitabilmente si riversa sui clienti, insoddisfatti dall’agenzia, e costa loro stress e denaro.

Allora ho deciso sì di continuare a lavorare nel settore immobiliare, ma di potenziare il servizio offerto ai miei clienti, identificando nel mercato una nicchia di persone che erano alla ricerca di un trattamento personalizzato ed esclusivo, da alfa a omega.

La formula di TMRE: la mediazione immobiliare atipica

Quando pensiamo alla compravendita di un immobile, l’abitudine ci rimanda subito alla figura di un agente che trova degli accordi commerciali tra venditore e acquirente.

L’agente immobiliare tradizionale dovrebbe fornire un servizio con la stessa cura nei confronti di entrambe le parti, dovrebbe essere imparziale in quanto sia l’acquirente, sia il venditore pagano all’agente una provvigione.

Questa prende il nome di mediazione tipica. Ultimamente sta perdendo popolarità essendo pressoché impossibile non favorire – anche involontariamente – una delle due parti dell’accordo.

Ma la legge prevede un ulteriore tipo di intermediazione, come indicato nell’art. 2, comma 4, della L. n° 39 del 1989, cioè la mediazione atipica.

La mia attività immobiliare attuale è basata sulla mediazione atipica: una parte, che può essere alternativamente il venditore o l’acquirente, mi incarica di trovare una persona interessata alla conclusione dell’affare, in base alle condizioni che stabiliamo insieme io e la parte che assisto.
Il mediatore atipico viene anche chiamato consulente immobiliare di parte, oppure rappresentante del venditore o dell’acquirente.

Nel caso in cui ottenga l’incarico da un venditore agisco per suo conto come Listing Agent,
se invece mi contatta un acquirente incarno la figura del Property Finder.

Questa formula non è semplicemente un modo per avvicinarsi al mercato immobiliare d’oltreoceano, dove questi professionisti esistono fin dagli anni ‘90.
Permette a venditori e acquirenti di ottenere dei vantaggi concreti:

  • il consulente di parte lavora esclusivamente per una delle due parti della trattativa; dunque, niente compromessi né conflitti di interesse;
  • il mediatore ti mette a disposizione l’intero mercato immobiliare, poiché tratta con agenzie e privati;
  • infine, ti cuce addosso un servizio fatto su misura, che tiene conto delle tue necessità e del giusto tempo per concludere l’affare.

Spero con questo articolo di averti chiarito i dubbi sulla missione di TMRE e sulla mia attività: lavoro nell’immobiliare ma in una forma diversa, più vantaggiosa per te.

Sono Maria Luisa Rotondo, fondatrice della società Tailor-Made Real Estate con sede a Milano. Per un servizio di consulenza immobiliare a 5 stelle, contattami.